Teulada - Guida Turistica

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.: TRADIZIONI E GASTRONOMIA
Il Costume tradizionale
 Il costume tradizionale di Teulada, si mostra assai interessante poiché presenta alcuni particolari che lo differenziano dagli altri, risentendo della lunga dominazione aragonese. L'abito femminile è composto da sa scoffia, il fazzoletto bianco in tulle, la gonna rossa con su gipponi e sa fascadroxia (grembiule del costume da sposa o festivo).
   La gonna può essere a boldau, cioè a righe blu e rosse o indrollau cioè di broccato, con le maniche del corsetto a sbuffo. Fra i costumi maschili quello di Teulada è certamente fra i più riconoscibili per un particolare che non passa mai inosservato nelle sfilate e che più di una volta viene accolto con ilarità, se non aspramente criticato: il cappello a larghe falde di feltro grigio, in luogo della più comune berritta.
 Nel costume maschile sono evidenti i segni di un abbigliamento di provenienza iberica: il sombrero è di feltro grigio; la giacca (che assomiglia al bolero portato dai portoghesi dell'Estremadura), è di orbace scuro con bordi verdini; la camicia ha il collo largo ed il colletto di tela di lino; le bragas sono ampie e lunghe e a metà polpaccio si vede la lunga camicia a tunica. Nella cintura in pelle spicca un curioso amuleto noto come sa punga a giunchiglia adoperato contro il malocchio.
 E' l'ultimo rimasto dei vari sombreri che venivano usati nei primi decenni dell'Ottocento un po' ovunque, da Cagliari a Sassari. Entrambi i costumi sono impreziositi da ricami delicatissimi di grande valore, tipici teuladini. 
Gastronomia:
 La cultura della Cucina Sarda, al contrario di altre regioni italiane, é ricca di alimenti che sono strettamente legati alla terra e al mare con sapori e aromi forti quali il rosmarino, salvia, menta, origano, mirto, maggiorana et.... Naturalmente ai piatti sardi vengono associati una gamma di vini, dolci o secchi. In particolare la cucina teuladina è rimasta legata ai sapori tradizionali: i prodotti offerti dalla natura vengono preparati con particolare cura, con un occhio di riguardo per gli aromi e le tecniche di cottura .
 Perno dell'alimentazione è il pane. Di volta in volta espressione di festa e di augurio, si adatta a diverse circostanze e assume forme e nomi diversi: sa tunda, su civraxiu, su coccoi pintau, su maddizzosu, sa fogazza, su pani a pipa luxenti et.. Tra i secondi, i piatti tradizionali sono a base di carne arrosto e fesa, la cui cottura è compito riservato da sempre agli uomini. La preparazione dell'arrosto è una vera e propria arte: la carne deve essere dorata e le parti superficiali croccanti. Si cuociono di preferenza su proceddu (maialino), s'angioni (agnello), su crabittu (capretto), sa craba (capra). Sopra la carne non va messo nessun tipo di condimento se non il sale o nel caso di alcune carni il mirto o l'aglio. Una particolare attenzione a su proceddu (maialino) piatto nazionale, che richiede alcune caratteristiche fondamentali: non deve superare i quattro Kg, deve essere cucinato preferibilmente allo spiedo con la tecnica dello stillicidio del lardo fuso sulla cotenna, che deve risultare friabile e croccante al punto giusto. Per aggiungere più gusto a questo tipo di carne è sufficiente soltanto la brace, il lardo che sgocciola sulla cotenna e sul costato e il sale. Rami e bacche di mirto vengono utilizzati nelle presentazioni del maialino, tra i pezzi di carne, nei caratteristici vassoi cavi di sughero. "Su proceddu" può essere cucinato anche lesso, stufato in abbondante sugo di pomodoro. Niente del porchetto viene perduto, neppure gli stinchi da cucinare in sugo di pomodoro piccante e da servire come antipasti, o, senza sugo, per dare sapore a straordinarie minestre di pasta e fagioli; con le frattaglie si preparano gustosi guazzetti in agrodolce, mentre dai fegatelli si ottiene un paté leggermente aromatico grazie alla presenza dei classici "aromi". Piatto di gran festa e delle sagre campestri, è oggi presente nella gran parte dei menù della ristorazione locale e isolana. Se il porchetto è considerato piatto nazionale, non è di meno "s'angioni ( agnello)" e " sa craba" (capra), ai quali sono dedicate numerose ed elaborate ricette. Vale, per l'agnello e il capretto o capra, la stessa regola del porchetto, ovvero della cottura allo spiedo, con lo stillicidio del lardo su pelle e costato. Un altro metodo di cottura è la cottura "a casseruola", cioè in tegame a stufato, con vino bianco secco e finocchio selvatico, in particolare per l'agnello. Nel territorio teuladino sono presenti numerose specie di funghi di ottima qualità. Possono  essere cucinati in svariati modi ma sono  altrettanto ottimi se "conservati" nel tempo. I metodi di conservazione si dividono in quattro fondamentali sistemi : essiccazione, sott'olio, surgelati, sterilizzazione. Inoltre si può apprezzare la genuinità dei prodotti pastorali e  di pesci e frutti di mare che caratterizzano l'intera Sardegna.
 Un posto di rilievo occupano i dolci, i cui ingredienti principali sono: zucchero, miele, mandorle, formaggio e uva sultanina. Fra le tante specialità, in occasione della Pasqua si preparano is paldulas e is sabadas, formagelle di pasta dolce ripiene di formaggio fresco e zucchero, cotte al forno o fritte e poi ricoperte di miele e is piricchittus, i cui ingredienti sono fior di farina, zucchero e uova; mentre in occasione delle ricorrenze dei Santi e dei Defunti si preparano is papassinas e su pani de saba.